Con moltissimo piacere, ho notato che il Comune di Palermo (destinatario di quasi il 10% della totalità dei beni confiscati e destinati italiani) ha pubblicato un elenco di beni in Amministrazione Trasparente. Lo ha fatto in data 04/08/2017. E Lo ha fatto nonostante avesse rigettato sia la richiesta di accesso civico ai sensi dell’art. 5 del D. Lgs. 33/2013 sia la relativa richiesta di riesame inviate rispettivamente a maggio e a giugno 2017 dall’associazione Ondata.
Cosa sia successo nel frattempo non sappiamo ma ciò che abbiamo adesso è un’elenco aggiornato dei beni confiscati e destinati al Comune di Palermo con qualche dettaglio in più, più utile e più vicino a quanto richiesto dal D. Lgs 159/2011 art. 48 comma 3 (ad. es. i destinatari del bene!). Delle osservazioni sulla completezza possono essere certamente formulate ma è pur sempre un buon punto di partenza.
Questo elenco ha un grandissimo valore perché:
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Frutto di azione e passione civica a dimostrazione che le richieste di accesso (addirittura anche quelle rigettate) possono portare frutti;
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L’elenco, cosa non frequente, presenta una colonna con il kbene, l’identificativo univoco dei beni confiscati e destinati. Ciò apre la strada alla possibilità di incrociare i dati con i dataset fonte openregio;
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Stiamo appunto parlando del Comune destinatario di quasi il 10% del totale dei beni confiscati destinati dall’ANBSC.
L’elenco non è attualmente pubblicato in un formato aperto tale da essere immediatamente “lavorabile” ma a tal proposito ne ho già fatto richiesta di pubblicazione.
Una buona notizia di certo che ci da fiducia, ci stimola e ci conferma che l’esperienza di accesso ai dati, comunque vada, sia assolutamente da replicare negli altri comuni destinatari di beni.