Scuola Common - Toscana (7 aprile)

scuolacommon

#1

Descrizione

Le Scuole common regionali sono una versione della Scuola common nazionale tarata sui bisogni del territorio in cui si tengono. La Toscana è stata la prima regione a organizzare una scuola common regionale.

A questo link il programma della scuola.

Il fine della scuola Toscana è stato sia generale che dedicato a specifici focus:

  • generale: si è lavorato a radicare la “cultura del monitoraggio”: perché monitorare, quali sono i “bisogni di sapere” che precedono il diritto di sapere, con quali strumenti, su quali settori.
  • dedicato a specifici focus: come monitorare i beni confiscati (con il progetto Confiscati bene 2.0); la salute (con la rete Illuminiamo la salute e Libera Siena); gli appalti/PA (con le iniziative di #eqquindi Pisa e Libera Sesto).

Le scuole Common si fanno quindi viatico di quegli elementi conoscitivi propedeutici a costuire, sui territori, le condizioni favorevoli anche a Confiscati bene 2.0, provando a far arrivare al numero più grande di persone possibili questi temi affinché si organizzino in comunità monitoranti e, parimenti, si approprino degli strumenti del monitoraggio (accesso civico, report di vigilanza, adovacy …).

Anagrafica

  • pagina web con informazioni sull’evento: http:/www.facebook.com/toscana.libera/
  • data: 2018-04-07
  • località: Sesto Fiorentino, circolo Acli “Gl’incontri”

Feedback della scuola (tema beni)

Il referente del territorio toscano per il progetto Confiscati bene 2.0, Giovanni Pagano, ha proposto di organizzare una rete territoriale, su scala regionale, per l’utilizzo collettivo di Confiscati bene 2.0. Ha espresso anche l’intenzione di voler organizzare una formazione regionale sul tema beni.

Se vuoi organizzare una scuola common nella tua regione / sul tuo territorio

Contatta @leonardo.ferrante


Scuola Common - Emilia Romagna (14 aprile)
#2

@rcf80 se vuoi, commenta anche tu con le tue impressioni, come feedback lato beni confiscati.


#3

Riprendo e rilancio l’ottimo feedback di @leonardo.ferrante.
Sono tornato da Sesto con un’impressione assai positiva. Mi riferisco ovviamente più nel particolare al focus sui beni confiscati, nel corso del quale abbiamo provato a indicare alle amiche e agli amici della Toscana una traccia di approfondimento sul tema del monitoraggio civico dei beni confiscati. Solo una traccia teorica, appunto. Cui, a mio avviso (ma mi pare fosse già questa la volontà di partenza), dovrà seguire un ulteriore approfondimento, magari costruito con un approccio più laboratoriale, a partire dagli strumenti messi a disposizione dei cittadini monitoranti dalla piattaforma di Confiscati bene 2.0. Su questo, credo che Giovanni Pagano, con il supporto del costituendo gruppo regionale sui beni confiscati e di quanti vorranno, potrà avviare un lavoro assai interessante, anche offline, in attesa del lancio ufficiale del sito.
Riprendo e rilancio anche un altro tema che reputo importante, e cioè l’esigenza di una formazione specifica sul tema dei beni confiscati, in grado di fornire ai partecipanti una serie di elementi di conoscenza utili ad un approccio ancor più costruttivo e produttivo al tema del monitoraggio civico. Credo di poter dire che, se questa esigenza arriva dal territorio, con @tatiana.giannone possiamo trovare il modo di organizzarci.


#4

Confermo l’esigenza riportata da @rcf80 di avere chiari alcuni concetti sui beni, per parlare serenamente di loro monitoraggio. Essendo un passo 2, è necessario costruire quando c’è già una buona base. Su questo mi affido al settore beni.

Secondo me, se ci muoviamo a geometrie diverse, rispondendo a bisogni volta per volta coniugando una proposta su quelli, dando spunti simili ma da prospettive diverse circa beni e monitoraggio, facciamo un buon lavoro. È una fase in cui tocca essere “generosi” e fare di più per far bene.