Descrizione
Sono oltre 700 in Italia i soggetti gestori impegnati nel riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie. Pratiche che, fortunatamente, si moltiplicano ormai quotidianamente dal nord al sud del Paese. Ma come facciamo ad essere sicuri che si tratti di buone pratiche? E, più in generale, come facciamo a conoscere quali sono queste realtà sui nostri territori, a sostenerle e incoraggiarle? Come facciamo ad individuare invece i tanti beni che ancora attendono di essere restituiti alla collettività, per stimolarne l’effettivo riutilizzo, per contribuire a raccogliere dati e notizie da mettere al servizio della comunità?
Queste domande chiamano in causa direttamente il ruolo e la responsabilità dei cittadini. Ed è da esse che nasce l’esigenza di dare vita ad un nuovo strumento di impegno: il monitoraggio civico. Si tratta in sostanza di trasformare la pratica della cittadinanza in uno strumento di indagine e conoscenza che accenda i riflettori sui beni confiscati presenti sui territori, sia quelli già riutilizzati che quelli ancora da riutilizzare.
Con queste premesse e questi obiettivi di formazione, arriva per la prima volta a Battipaglia, in collaborazione con il settore Anticorruzione civica di Libera, un’esperienza di campo tematico sul monitoraggio civico dei beni confiscati alle mafie.
A partire dall’esperienza del Caffè 21 marzo, l’idea è quella di proporre un percorso in grado di coniugare gli elementi essenziali della proposta del tradizionale campo di E!State Liberi! Battipaglia con le caratteristiche tipiche di un campo tematico sul monitoraggio civico. Il programma tiene insieme infatti le tradizionali attività di formazione e lavoro previste al Caffè 21 marzo, su altri beni confiscati della città e in alcuni luoghi particolarmente significativi del territorio, con l’esigenza di affinare le capacità di indagine, per diventare veri e propri cittadini monitoranti.
Il campo prevede un programma formativo assai variegato che parte da alcune domande chiave: cosa sono i beni confiscati? Come si è arrivati al principio del riutilizzo sociale? Cos’è, da quali esigenze nasce e come si pratica il monitoraggio civico? In che modo i cittadini possono dare il proprio contributo all’effettiva restituzione alla collettività dei beni sottratti ai clan? Nel corso della settimana, numerose saranno le sessioni formative dedicate a questi temi. Ma numerose e variegate saranno anche le esperienze di lavoro e di indagine sul campo. A fare da corollario, l’incontro con i familiari delle vittime innocenti di camorra, la visita alla Casa museo Joe Petrosino di Padula e al Museo del mare di Pioppi, un tuffo nelle acque cristalline di Acciaroli. Nello sforzo di coniugare anche il tempo libero con alcune significative esperienze di contenuto etico e formativo.
Il “Caffè 21 marzo” apparteneva ad Antonio Campione, imprenditore tra i più noti della Piana del Sele e considerato il cassiere del famigerato clan Maiale, che per anni ha imposto la propria supremazia criminale nella zona. Attraverso una società a lui riconducibile, Campione, protagonista tra l’altro del famoso Processo California, era di fatto il proprietario dell’attività commerciale. L’immobile è stato definitivamente acquisito al patrimonio indisponibile dell’Ente e il 3 novembre 2014 è stata indetta una selezione pubblica per l’affidamento in concessione d’uso a titolo gratuito del bene per la realizzazione di un progetto avente finalità sociali al fine di destinarlo ad attività a servizio delle fasce più giovani della comunità quale luogo di incontro socio-culturale e di aggregazione e per offrire concrete opportunità occupazionali anche a soggetti lavorativamente svantaggiati. Alla scadenza del bando, l’immobile è stato assegnato all’ATS “P’O BEN R’O PAES”per la realizzazione del progetto “Caffè 21 marzo”.
Anagrafica
- pagina web con informazioni sull’evento: http://www.libera.it/schede-263-campo_per_singoli_a_battipaglia
- data: dal 30 luglio al 5 agosto
- località: Battipaglia, Caffè 21 marzo, via Generale Gonzaga 5/a